Una premessa è d'obbligo: non so proprio niente di antenne, ne tanto meno di quello che sto facendo, ma qualcosa di buono sono riuscito ad ottenere...
Tutto è partito quando ho pensato di raccogliere un pò di idee in rete per migliorare la ricezione del segnale emesso dal mio rocchetto, ho scoperto che pochi OM americani usano ancora trasmettere con apparecchi simili al mio e li chiamano "spark-gap transmitter". A questo proposito invito a dare un'occhiata qui.
Tra quello che ho capito dai sacri testi dei radioamatori, posso riportare alcuni concetti:
- Le antenne che hanno la forma di induttanze avvolte in aria (Loop antennas) raccolgono la componente magnetica delle onde in arrivo.
- Il segnale ricevuto da questo tipo di antenne è perciò scarsamente interessato da disturbi di tipo elettrico vicini, questo si traduce in una migliore riconoscibilità del segnale.
In rete a farla da padrona è un tipo di antenna a singolo loop, di grande diametro e chiusa su un condensatore variabile ad alto voltaggio. Io però non potevo imbarcarmi in un'altra costruzione importante senza aver fatto prima almeno un tentativo, così ho riciclato alcuni pezzi del alternatore eolico e mi sono dotato di una piccola antenna (che non ho ancora capito come chiamare).
La sua struttura ricorda quelle a telaio, ma non è ne rombica ne a spirale, ma non è neanche un vero e proprio loop, ma soprattutto cosa ancor più strana, riesco ad ottenere buoni risultati solo collegandola in serie tra un'antenna filare e la terra.
La radio portatile a transistor è lo strumento ideale per verificare l'efficacia di un'antenna loop, infatti se ci sintonizziamo sulle giuste frequenze, è possibile notare un notevole incremento del volume del segnale quando la radio è posta frontalmente all'antenna.
Rimane ora un'ultimo problema da risolvere, dotarsi di uno strumento affidabile per calcolare la reale induttanza dell'antenna e recuperare il giusto condensatore variabile che dovrebbe avere un'escursione dai 10 ai 600pF...auguri!