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Un prototipo di antenna

Tra tutte le inquadrature che potevo scegliere per descrivere quest'antenna, la seguente è la peggiore poiché non mostra i 25m di rame avvolti attorno al disco di Betulla...pazienza, lascio spazio all'immaginazione.
Una premessa è d'obbligo: non so proprio niente di antenne, ne tanto meno di quello che sto facendo, ma qualcosa di buono sono riuscito ad ottenere...


Tutto è partito quando ho pensato di raccogliere un pò di idee in rete per migliorare la ricezione del segnale emesso dal mio rocchetto, ho scoperto che pochi OM americani usano ancora trasmettere con  apparecchi simili al mio e li chiamano "spark-gap transmitter". A questo proposito invito a dare un'occhiata qui.
Tra quello che ho capito dai sacri testi dei radioamatori, posso riportare alcuni concetti:
- Le antenne che hanno la forma di induttanze avvolte in aria (Loop antennas) raccolgono la componente magnetica delle onde in arrivo.
- Il segnale ricevuto da questo tipo di antenne è perciò scarsamente interessato da disturbi di tipo elettrico vicini, questo si traduce in una migliore riconoscibilità del segnale.

In rete a farla da padrona è un tipo di antenna a singolo loop, di grande diametro e chiusa su un condensatore variabile ad alto voltaggio. Io però non potevo imbarcarmi in un'altra costruzione importante senza aver fatto prima almeno un tentativo, così ho riciclato alcuni pezzi del alternatore eolico e mi sono dotato di una piccola antenna (che non ho ancora capito come chiamare).
La sua struttura ricorda quelle a telaio, ma non è ne rombica ne a spirale, ma non è neanche un vero e proprio loop, ma soprattutto cosa ancor più strana, riesco ad ottenere buoni risultati solo collegandola in serie tra un'antenna filare e la terra.

La radio portatile a transistor è lo strumento ideale per verificare l'efficacia di un'antenna loop, infatti se ci sintonizziamo sulle giuste frequenze, è possibile notare un notevole incremento del volume del segnale quando la radio è posta frontalmente all'antenna.

Rimane ora un'ultimo problema da risolvere, dotarsi di uno strumento affidabile per calcolare la reale induttanza dell'antenna e recuperare il giusto condensatore variabile che dovrebbe avere un'escursione dai 10 ai 600pF...auguri!

E' l'ora di tirare le somme

Rocchetto a induzione

------------------------------GENERALI------------------------------
Tempo impiegato:
    - Realizzazione: 1mese (Luglio)
    - Telegrafia: 1mese (Agosto)
Dimensioni: 430mm x 54mm ø
Peso: 2,7kg
-----------------------------STRUTTURA-----------------------------
Nucleo in fil di ferro:
    - Peso: 0,8kg
    - Riluttanza magnetica: ?
    - Diametro: 34,25mm
    - Lunghezza: 365mm
Isolamento in film di poliestere:
    - Spessore: strati da 2x25μm
    - Rigidità dielettrica: __kV/mm
Avvolgimento primario:
    - Strati: 2 x 270 spire (media)
    - Filo: 1mm ø doppio isolamento
    - Resistenza: 1,4Ω (0,6+0,8)
    - Induttanza: 4,5mH ?
    - Ampere-spire/cm: 10*A
Avvolgimento secondario:
    - Strati: 15 x 1200 spire (media)
    - Filo: 0,25mm ø doppio isolamento
    - Resistenza: 992Ω
    - Induttanza: __H
    - Ampere-spire/cm: 40*A

--------------SPECIFICHE ELETTROTECNICHE--------------
Rapporto prim/sec: 1:66
Fattore di potenza in AC: 0,_
In: 15V DC 20W                 -> Out: 15kV pulsanti
In: 18V DC 300W (+40,8mF)     -> Out: 40kV pulsanti
In: 230V AC __W             -> Out: ZzoT (salda tutto)

Proto-stazione telegrafica

Un first attempt, ma forse anche l'unico, di mettere assieme un pò di cose HV per comunicare via etere.
Come ben sapete per un telegrafo come si deve c'è bisogno di:
- Una frequenza, e possibilmente un banda selettiva
- Uno scintillatore, o per dirla facile scariche a comando
- Un tasto il più originale possibile, basta che funzioni
- Un'antenna trasmittente e un apparecchio ricevente
In realtà la lista è molto più lunga, e comprende soprattutto molta pazienza e minuzia nel isolare le parti sensibili da terra, dei condensatori very strong artigianali come piacciono a me, un misuratore di frequenza per calibrare i circuiti oscillanti che ovviamente mi manca, e importanti ma meno interessanti attenzioni.

Un'idea su quale sia la frequenza di lavoro di questo circuito cel'ho, ma impallidisce di fronte alla larghezza di banda che copre questa trasmittente...
Si può affermare senza timore che la potenza per KHz irradiato è prossima a 10mW, e se aggiungo che la banda è pressocchè centrata sui 300KHz capite bene che si può gridare "al miracolo" quando la mia piccola radio a transistor riesce a captarne il segnale oltre il cancello di casa.

Ad ogni modo non voglio annoiare troppo quindi vi mostro qualcosa che si spiega da solo: ecco a voi come si presenta (anche se in posa) una stazione trasmittente telegrafica "spark-gap" fatta in casa!










Infine riporto il video dello scintillatore usato in "modalità automatica" non è proprio come i fantastici rotary spark-gap, la frequenza della portante è tutt'altro che alta e regolare, lo considero comunque un passaggio istruttivo, almeno adesso ho un'idea precisa delle temperature che raggiungono gli elettrodi tra archi elettrici! Buona visione e grazie per l'attenzione.


IL Rocchetto di Ruhmkorff - video

Allego il breve filmato d'introduzione disponibile su youtube.


In questa prima parte è possibile vedere le prime scariche generate dalla bobina grazie all'interruttore meccanico.
Appena avrò finito il resto, pubblicherò la seconda parte con il rocchetto assemblato e molto probabilmente, con molti altri strati di avvolgimento secondario.
Per ora infatti si rivela utile "solamente" come telegrafo trasmittente.