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E' l'ora di tirare le somme

Rocchetto a induzione

------------------------------GENERALI------------------------------
Tempo impiegato:
    - Realizzazione: 1mese (Luglio)
    - Telegrafia: 1mese (Agosto)
Dimensioni: 430mm x 54mm ø
Peso: 2,7kg
-----------------------------STRUTTURA-----------------------------
Nucleo in fil di ferro:
    - Peso: 0,8kg
    - Riluttanza magnetica: ?
    - Diametro: 34,25mm
    - Lunghezza: 365mm
Isolamento in film di poliestere:
    - Spessore: strati da 2x25μm
    - Rigidità dielettrica: __kV/mm
Avvolgimento primario:
    - Strati: 2 x 270 spire (media)
    - Filo: 1mm ø doppio isolamento
    - Resistenza: 1,4Ω (0,6+0,8)
    - Induttanza: 4,5mH ?
    - Ampere-spire/cm: 10*A
Avvolgimento secondario:
    - Strati: 15 x 1200 spire (media)
    - Filo: 0,25mm ø doppio isolamento
    - Resistenza: 992Ω
    - Induttanza: __H
    - Ampere-spire/cm: 40*A

--------------SPECIFICHE ELETTROTECNICHE--------------
Rapporto prim/sec: 1:66
Fattore di potenza in AC: 0,_
In: 15V DC 20W                 -> Out: 15kV pulsanti
In: 18V DC 300W (+40,8mF)     -> Out: 40kV pulsanti
In: 230V AC __W             -> Out: ZzoT (salda tutto)

Proto-stazione telegrafica

Un first attempt, ma forse anche l'unico, di mettere assieme un pò di cose HV per comunicare via etere.
Come ben sapete per un telegrafo come si deve c'è bisogno di:
- Una frequenza, e possibilmente un banda selettiva
- Uno scintillatore, o per dirla facile scariche a comando
- Un tasto il più originale possibile, basta che funzioni
- Un'antenna trasmittente e un apparecchio ricevente
In realtà la lista è molto più lunga, e comprende soprattutto molta pazienza e minuzia nel isolare le parti sensibili da terra, dei condensatori very strong artigianali come piacciono a me, un misuratore di frequenza per calibrare i circuiti oscillanti che ovviamente mi manca, e importanti ma meno interessanti attenzioni.

Un'idea su quale sia la frequenza di lavoro di questo circuito cel'ho, ma impallidisce di fronte alla larghezza di banda che copre questa trasmittente...
Si può affermare senza timore che la potenza per KHz irradiato è prossima a 10mW, e se aggiungo che la banda è pressocchè centrata sui 300KHz capite bene che si può gridare "al miracolo" quando la mia piccola radio a transistor riesce a captarne il segnale oltre il cancello di casa.

Ad ogni modo non voglio annoiare troppo quindi vi mostro qualcosa che si spiega da solo: ecco a voi come si presenta (anche se in posa) una stazione trasmittente telegrafica "spark-gap" fatta in casa!










Infine riporto il video dello scintillatore usato in "modalità automatica" non è proprio come i fantastici rotary spark-gap, la frequenza della portante è tutt'altro che alta e regolare, lo considero comunque un passaggio istruttivo, almeno adesso ho un'idea precisa delle temperature che raggiungono gli elettrodi tra archi elettrici! Buona visione e grazie per l'attenzione.


IL Rocchetto di Ruhmkorff - video

Allego il breve filmato d'introduzione disponibile su youtube.


In questa prima parte è possibile vedere le prime scariche generate dalla bobina grazie all'interruttore meccanico.
Appena avrò finito il resto, pubblicherò la seconda parte con il rocchetto assemblato e molto probabilmente, con molti altri strati di avvolgimento secondario.
Per ora infatti si rivela utile "solamente" come telegrafo trasmittente.

Rocchetto in costruzione 3

Piccolo aggiornamento, dopo 10 strati di avvolgimento secondario, il rocchetto appare così:


E il tempo per completare uno strato si è ridotto a un'ora... intanto il peso in rame è arrivato a 0,75Kg che cominciano a diventare soldi!
La resa in CA comincia a farsi interessante, dai miei test sembra che ci sia un guadagno di 55-60V ad ogni strato realizzato partendo da una tensione sul primario di 14V, per un totale, a lavoro finito, di 1200V.
Devo ricordare tuttavia, che il funzionamento in CA (50Hz) non ha nulla a che vedere con quello a corrente continua pulsante, mentre nel primo caso c'è una gran reattanza del nucleo alla variazione di flusso riducendo di molto il passaggio di corrente, nel secondo caso la questione diventa "disruptiva" con conseguenti picchi di tensione che dai conti dovrebbero arrivare a 40KV


Vicino al giro di scotch blu si possono vedere alcuni capi del filo, uno per strato.

Rocchetto in costruzione 2

Cambio di rotta, meglio il filo da 0,25mm con doppio isolamento, soprattutto perchè ho preso in prestito la bobina da 16 kg e posso fare addirittura tutto il secondario senza tagliare il filo. Oh, sossoldi... i 400g del primario li ho pagati 11€.
Per il momento sono arrivato a completare 2 strati del secondario da 1000 spire ciascuno, tutto a mano, quasi 2 ore per ciascuno...ecco le foto:

Rocchetto in costruzione

Alcune foto del rocchetto in costruzione, come si vede il primario è già completato, è caratterizzato da due strati di avvolgimento con filo da 1 mm per un totale di 470 spire avvolte a mano...
Il bello deve ancora venire però, il secondario infatti sarà composto da 20 strati di avvolgimenti con filo da 0,20 mm per un totale di almeno 20000 spire.

IL Rocchetto di Ruhmkorff

Rieccomi, sempre occupato nella costruzione di qualche apparecchio elettrico.
E' da poco che ho finito di realizzare un generatore HV (20-25 KV) basato su un 2N3055, ma col tempo mi sono accorto dei limiti che presenta quel povero transistor usato come interruttore ad alta frequenza (troppo dannosi i picchi di voltaggio in ritorno dal Flyback)
Così ho cercato un sistema più solido, analogico, e sono ovviamente finito nel mondo delle bobine ad induzione.
Dopo essermi letto un pò di storia dell'alta tensione, ho scoperto che il signor Ruhmkorff c'era arrivato negli anni '50 dell'800, e alcuni scienziati svilupparono quel sistema fino a raggiungere scariche da 1m...fate voi il conto della tensione!!!
Sto parlando del Rocchetto a induzione: alimentato a batteria (pile di Volta) guidato da un interruttore meccanico (intelligente), è decisamente migliorabile con i materiali moderni.
Ho in mente isolanti in poliestere (sottile ma resistente), nucleo in barre di ferrite, fili di rame a doppio isolamento, e il condensatore autocostruito in grado di reggere alle scariche sull'interruttore (è già pronto!).

link utile: http://www.masque.it/ABOUT%20NIKOLA%20TESLA/SCARICHE%20OSCILLANTI/Scariche%20oscillanti%20parte%201.htm